lunedì 30 dicembre 2013

Ecco il mio regalo a Luca!

Un po' in ritardo ma pazienza, credo che mi perdonerà...




Sotto l'albero, come promesso, e con tanto di spiegazione: la tazza di brodo (che ci crediate o no, quello è davvero brodo) come dimora, o piscina privata, non so come sia meglio chiamarla in questi casi; il piccolo cactus come compagnia, secondo me chiacchierano quando sono distratta; infine, il terzo non è un vero e proprio regalo, ma lo condivido volentieri con Luca perché ammetto che ci si annoia un po' a stare qui... Leggere è sempre un bel modo di passare il tempo, penso proprio che I miserabili lo terranno 
occupato per un po'.  Per chi non si ricordasse chi è Luca e che cosa ha a che fare con noi (adesso l'avete fatto piangere, vergogna) questo è l'articolo che ho letto anch'io per rinfrescarmi la memoria. Auguri!

lunedì 4 novembre 2013

Umile poesia di scuse

Eccola qui, spero che soddisfi le aspettative. Anche se,
diceva Shakespeare,"expectation is the root of all heartache"
(ovvero, l'aspettativa è la radice di ogni tristezza).

Forse ho perso le parole
sono perse, non so dove
sto cercando di scusarmi
ma non so come iniziare.

Perché no? potrei anche dire

"chiedo venia" al professore
per non essere riuscita
a evitare la sbirciata,

dispersione d'attenzione

con malizia in buona fede
già scoperta e rivelata
nonché, spero, perdonata.

Meglio quindi metter fine

al mio vile tentativo
di scusarmi a non finire,
che non sia replicativo.

domenica 25 agosto 2013


For those who didn't know, this is an opalised Belemnite fossil 
from the Jurassic period, found in Coober Pedy, South Australia. 
Similar to the modern squid, the Belemnite is an extinct marine cephalopod. From its aragonite phragmacone would emerge arms equipped with small hooks for grabbing prey passing in the prehistoric waters.


Somebody - not me, of course, just somebody 
might notice it looks like a unicorne horn. Just saying.



(Source: malformalady.tumblr.com)

sabato 24 agosto 2013

Ecco la recensione del libro!

Titolo: Nove vite come i gatti (i miei primi novant'anni laici e ribelli)
Autore: Margherita Hack, Federico Taddia
Editore: BUR Rizzoli

Dato che avevo (come i miei compagni) la possibilità di scegliere qualcosa da leggere spulciando tra la fantascienza, le biografie di scienziati ed infiniti altri libri comunque affini alla materia, alla fine ho optato per l'interessante autobiografia di Margherita Hack, scomparsa lo scorso giugno a novantun'anni. Proprio la sua morte mi ha spinto a cercare di saperne di più sulla sua vita, su ciò che ha fatto per il progresso scientifico e sociale battendosi sempre in prima linea per gli ideali in cui credeva. La mia curiosità è stata ampiamente soddisfatta.

Con l'aiuto del giornalista Federico Taddia, l'astrofisica e intellettuale di fama mondiale ripercorre gli innumerevoli anni vissuti; a partire dall'infanzia, quando non era niente più che una bambina vivace e curiosa, senza particolari predisposizioni per lo studio né progetti per il futuro. Nata a Firenze nel 1922, si accorse ben presto di avere una famiglia fuori dal comune per quei tempi: suo padre, originario della Svizzera tedesca (questa la ragione del suo insolito cognome) era stato contabile, licenziato per non avere aderito al Partito Nazionale Fascista; era la madre a guadagnare i soldi necessari a vivere dignitosamente, lavorando al Museo degli Uffizi come miniaturista. Entrambi facevano parte della Società Teosofica Italiana: la teosofia, viene spiegato nel libro, è tutt'oggi un movimento filosofico-religioso che non prevede riti o cerimonie di culto, ma solamente il dogma del rispetto dovuto dall'uomo a tutti gli esseri viventi. Un fatto che ha per diretta conseguenza il vegetarianesimo, stile di vita di certo non in voga ai tempi. Margherita Hack seguì le orme dei genitori fin da piccola, imparando ad amare la natura, gli animali e la vita all'aria aperta più delle convenzioni sociali, del galateo, dell'abbigliamento curato e delle acconciature. Non si vergogna di ammettere di essersi sentita molto distante dai suoi compagni e di aver tentato di omologarsi a loro, prima di accettare ed imparare ad amare la sua unicità. Sorprende poi il fatto che non abbia subito scelto una facoltà scientifica, una volta arrivata all'università: il ramo letterario le sembrò infatti l'unica strada da percorrere, poiché da sempre era convinta di avere buone capacità di scrittura. Ma dopo una lezione soltanto si affrettò ad iscriversi alla facoltà di fisica e fu una decisione migliore della precedente, troppo affrettata ed influenzata dai pareri e dalle esperienze altrui. Insieme al racconto della sua carriera scolastica, culminata con una tesi di laurea che la porta ad avvicinarsi finalmente all'astronomia, la scienziata raccomanda ai lettori più giovani di scegliere con cura il proprio percorso accademico ma di farlo in totale autonomia, senza lasciare che qualcun altro si intrometta con le proprie ragioni - per quanto valide possano essere - sulla via per realizzare un sogno. L'astronomia fu dunque non solo la conclusione dei suoi studi in fisica, ma anche l'inizio della sua fortunata carriera, che si svolse viaggiando in lungo e in largo per l'Europa e per il mondo e collaborando con importanti astrofisici quali Carlo Abetti, Daniel Chalonge, Marcel Minnaert e Otto Struve, che ricorda uno ad uno con affetto e gratitudine. Non fece scoperte rivoluzionarie, ma furono comunque tanto importanti da essere divulgate attraverso riviste scientifiche prestigiose; e dopo aver fatto tutto questo, ottenne la cattedra di astronomia presso l'università di Trieste e trasformò l'osservatorio cittadino semisconosciuto in un centro di ricerca ora piuttosto celebre. La sua vita privata e da sempre condivisa con il marito Aldo, i successi sportivi insieme a quelli accademici, le battaglie per i diritti degli animali, il suo coinvolgimento politico e l'impegno a favore del progresso della comunità scientifica, la sua opinione schietta sul mondo che la circonda e su questioni d'attualità: tutto questo emerge dalle sue parole con uno stile semplice, quasi confidenziale, che rende scorrevole e immediato il racconto della sua vita anche nei punti che dovrebbero essere più complicati, quelli dove spiega il suo lavoro e le sue scoperte.

Ho cercato di immaginare la sua voce, dopo averla sentita parlare in qualche video su Youtube, con quell'accento toscano mai perduto. Ammetto che ormai è tardi per dirlo, e forse anche assai banale, però mi sarebbe davvero piaciuto conoscerla. Ho cercato di immaginarmela mentre scriveva e si raccontava con estrema semplicità: affermava di non curarsi del ricordo che avrebbe lasciato dopo la morte, ma sotto sotto intuisco che non le sarebbe dispiaciuto essere ricordata, affettuosamente, come una donna rara per l'epoca in cui era nata e per la nostra, con le idee ben chiare persino a novant'anni su temi che sono argomento di dibattito per la loro novità.

La novità spesso spaventa, ma Margherita Hack non ha mai avuto paura di portarla con sé.




martedì 4 giugno 2013

Non lo so, mi sembrava una bella cosa.











Struttura delle molecole contenute nel cibo che mangiamo ogni giorno, e causa dei loro aromi.

Nell'ordine troviamo: vanillina, alla quale dobbiamo odore e sapore caratteristici della vaniglia; fenilacetato di etile, o acido fenilacetico, nel miele; butirrato di benzile, dall'aroma fruttato, usato come plastificante; mentolo, balsamico; isoeugenolo, che si trova nella noce moscata; cinnamaldeide, utilizzata anche nella preparazione della Coca-cola; isoamile acetato (o acetato di isoamile), si trova nelle banane o nelle pere; antranilato di metile (o metil 2 aminibenzoato), nell'uva e nei fiori degli agrumi; anetolo, contribuisce all'aroma di aneto, anice e finocchio; acetato di ottile, tipico infine delle arance.

Fonte: kilikilipowers.tumblr.com

venerdì 31 maggio 2013

Grandi idee...

Lo sapevate che quasi certamente la tavola periodica messa a punto da Dmitri Mendeleev gli apparve in sogno??!

Voci di corridoio affermano che, nella notte tra il 15 e il 16 febbraio 1869, l'eminente scienziato russo sognò una grande tavola sulla quale gli elemente erano ordinatamente disposti in base al peso atomico, e la mattina seguente si mise subito all'opera per realizzare su carta l'illuminazione notturna che gli era stata offerta, dopo i tanti progetti fallimentari.

Non so perché, ma se qualcuno avesse chiesto alla sottoscritta di ricordare un elemento della tavola periodica, questa avrebbe risposto "palladio" senza pensarci su. E il 46 non è il suo numero preferito. Misteri.

L'esperimento entomofiliaco di Morgan

Adesso dimostrerò a tutto il mondo di aver capito l'esperimento di Thomas Hunt Morgan, nonostante in verifica l'abbia abbandonato "sul più bello"!

Dunque!

Lo scienziato compì i suoi studi con la gentile collaborazione di un insettino davvero comune, la Drosophila melanogaster, o moscerino della frutta, diffusosi in Euoropa e negli Stati Uniti grazie all'importazione delle banane dai paesi tropicali. Quest'insetto, caratterizzato da un intenso sguardo color rosso brillante e da sole 4 coppie di cromosomi, venne fatto incrociare ripetutamente con i suoi simili, fino a costituire molto in fretta una colonia. Ben presto i moscerini vennero sottoposti a mutazioni, ad esempio quelle causate da raggi X o da alcune sostanze saline, e nel 1910 comparve per la prima volta un individuo, maschio, dagli occhi bianchi! Quale emozione!

Ma Morgan seppe mantenere l'autocontrollo e proseguì con gli esperimenti, facendo riprodurre il nostro piccolo amico con una femmina comune, dagli occhi rossi. La prima generazione (F1) gli nacque con gli occhi bianchi, ma nella seconda (F2) comparve di nuovo un maschio dal vacuo e lattiginoso sguardo, secondo lo schema mendeliano di 3:1.

In seguito, la riproduzione del maschio-occhi bianchi F2 con una femmina F1 portò al rapporto 2:2, con equa distribuzione del carattere recessivo tra i due sessi, come previsto da Mendel, e da Morgan. Il carattere risultava certamente legato ai crosomi sessuali e non agli autosomi, molto presumibilmente al cromosoma X: nelle femmine, infatti, aveva molte meno probabilità di manifestarsi nel fenotipo, poiché l'altro cromosoma della coppia di omologhi XX non possiede il gene recessivo "occhi bianchi"; esse potevano dunque essere normali o portatrici di tale gene, possedevano occhi bianchi solo nel caso in cui generate da madre portatrice e padre-occhi bianchi, o entrambi i genitori con gli occhi bianchi. I maschi, invece, possiedono solo un cromosoma X nella coppia XY, e se questo porta il gene recessivo dovevano necessariamente manifestarlo nell'aspetto esteriore.

Tale scoperta, molto importante, permise di capire i meccanismi di trasmissione delle malattie ereditarie legate al sesso, come anche l'emofilia, poiché i geni difettosi da cui esse sono provocate possono essere X-linked (legati al cromosoma X) o Y-linked (meno frequenti ed esclusivamente maschili).

Il processo di crossing-over che i cromosomi subiscono durante la meiosi fu inoltre la spiegazione più plausibile alle eccezioni delle leggi di Mendel, riscontrate quando due o più geni situati sullo stesso cromosoma non segregavano insieme ma in modo del tutto indipendente, ricombinandosi liberamente fra loro.

Fonti: www.minerva.unito.it
           La teoria cromosomica, prof. Rolando Neri

L'anemia

Cosa significa essere anemico?
Ci sono tanti tipi di anemia, e la gravità è relativa a ciascuno di essi.

Il termine ha il significato greco di "senza sangue" ed è una delle malattie più comuni ad esso legate. Si diagnostica quando il quantitavo di emoglobina* nel sangue scende sotto i 13 graami ogni 100 ml negli uomini, o 12 grammi ogni 100 ml nelle donne. Ovviamente, se scende sotto gli 8 grammi per 100 ml, la situazione tende ad aggravarsi.

Le anemie si dividono principalmente in microcitiche (causate da ridotta sintesi di emoglobina), tra cui compaiono l'anemia da carenza di ferro, tra le più diffuse, e alcune ereditarie, come l'anemia mediterranea o talassemia; ed emolitiche (che provocano la distruzione di ingenti quantità di glubuli rossi), tra cui l'anemia falciforme.

L'anemia falciforme è ereditaria, come la mediterranea, e provocata da una mutazione riguardante i geni che codificano l'emoglobina. Ha questo nome poiché la sostituzione di un solo amminoacido è causa della forma a falce che molti globuli rossi assumono (HbS, dall'inglese sickle, falce); tale forma impedisce il passaggio dei globuli in vasi stretti come i capillari, ed è deleteria per l'organismo, in quanto è in grado di danneggiare i tessuti e gli organi. Non esiste una cura definitiva, ma come nel caso della talassemia è doveroso fare controlli preventivi per gli individui portatori sani, se desiderano riprodursi con altri portatori o individui affetti da tale patologia. Le probabilità di generare figli gravemente malati non sono tuttavia molto alte, in Italia

* è una proteina di colore rosso (cromoproteina) presente sui globuli rossi del sangue dei vertebrati, responsabile del trasporto dell'ossigeno; è comunemente indicata con il simbolo "Hb".



Fonti: www.avis.it
           it.wikipedia.org

lunedì 27 maggio 2013

Stabilire il sesso del nascituro...

 
Foto molto bella, e tuttavia poco rappresentativa. Proprio ora vi spiegherò il perché.
 

Il sesso di ognuno di noi è determinato da una coppia di cromosomi omologhi detti appunto cromosomi sessuali, chiamati X e Y.
Tengo a ricordare a chi avesse la memoria corta che in tutto possediamo un corredo genetico formato da 46 cromosomi, 23 dei quali ci sono stati trasmessi da nostro padre e i rimanenti 23 dalla mamma; 22 coppie sono costituite da autosomi, che possono essere uguali in maschi o femmine, poco conta, mentre la n° 23 è decisamente XX per le donne e XY per gli uomini.
Ora, le cellule che, dopo la meiosi, vanno a costituire la promessa di continuità della specie umana, vale a dire spermatozoi e ovuli, possiedono soltanto 23 cromosomi singoli, non accoppiati, soli; cellule aploidi, le chiamano, solitarie. Gli ovuli contengono, tra gli altri, soltanto il cromosoma X, a differenza degli spermatozoi che, più variamente assortiti,  contengono sia X che Y. Il sesso del nascituro è perciò sempre determinato dal padre.

Ma non pensate che sia tutto così semplice! A volte nella vita capitano degli impresviti, e forse ancor prima di venire alla luce. Esistono donne con cromosomi sessuali XY. Boom!
Non è necessario dimenticare a forza ciò che abbiamo scoperto finora, per fare spazio a queste sconvolgenti novità, però è importante non dare niente per scontato, sopratutto se si parla degli esseri umani.

Partiamo dal presupposto che molti studi hanno dimostrato che nel feto è naturale lo sviluppo degli organi femminili, mentre lo sviluppo e la specializzazione di quelli maschi avviene in seguito, seguendo procedimenti più complessi. Ed anche un feto con cromosoma XY può sviluppare caratteristiche femminili a causa di alcune anomalie nella formazione degli organi sessuali o dei gameti, o ancora una mancata produzione di ormoni, specialmente la sintesi del testosterone (in quel caso, il malfunzionamento dell'organismo porta il feto a svilupparsi come una bambina, ma i genitali maschili rimangono all'interno).
Esempi, la sindrome di Swyer o la sindrome di Turner: nella prima, l'individuo presenta genitali femminili non funzionanti e nessun ormone che possa dare inizio alla pubertà (viene di solito diagnosticata nella crescita); nella seconda, vi è un solo cromosoma sessuale X nel corredo genetico, l'aspetto è femminile ma manca lo sviluppo sessuale durante la pubertà.

Infine, vorrei finire di screditare l'immagine sospesa là sopra, parlando degli esami con cui è possibile stabilire il sesso del bambino prima ancora che nasca. Non è infatti necessario attendere il nono o l'ottavo mese, già nel periodo che va dalle 16 alle 21 settimane di gestazione (intorno al quarto o quinto mese, dunque) è possibile effettuare biometria, amniocentesi o ecografia morfologica...

  1. L'amniocentesi non è un esame doloroso, e consiste nel prelevare del liquido amniotico in cui vi siano disperse alcune cellule cutanee del feto, per rilevare eventuali anomalie genetiche (sindrome di Down, di Turner, dell'X fragile, distrofia di Duchenne) ed anche il sesso del piccolo.
  2. La biometria esamina le varie parti del corpo del feto, misurando ad esempio la distanza fra le tempie, la circonferenza addominale, e osservando lo sviluppo (già a buon punto) dei genitali.
  3. La morfologia riguarda la struttura e la disposizioni degli organi fetali, le corrette proporzioni e simmetrie, la giusta collocazione e lo stadio di sviluppo d'insieme di ognuno in particolare e d'insieme. La maggior parte delle volte è proprio grazie a quest'ecografia che si conosce il sesso.
Fonti: www.digilander.libero.it
           www.aisia.org
           www.pianetamamma.it
           

lunedì 13 maggio 2013


Artist's illustration of early embryo

Is this meiosis? Can somebody tell me if meiosis is happening?!

(Credit: © nobeastsofierce / Fotolia)

Source: Tumblr.com


High resolution ray-traced model of a nucleosome, isolated on black.
A nucleosome is the basic unit of DNA packaging in eukaryotes, consisting of a segment of DNA wound in sequence around four histone protein cores. This structure is often compared to thread wrapped around a spool.
Nucleosomes form the fundamental repeating units of eukaryotic chromatin, which is used to pack the large eukaryotic genomes into the nucleus while still ensuring appropriate access to it. In mammalian cells approximately 2 m of linear DNA have to be packed into a nucleus of roughly 10 µm diameter.   
Nucleosomes are folded through a series of successively higher order structures to eventually form a chromosome; this compacts DNA and ensures correct gene expression. 
(Nucleosome - Wikipedia)
 
Source: Tumblr.com 

L'imbroglio di Mendel (orazione ciceroniana in sua difesa)

Con rammarico viene qui fatto menzione dei dubbi insinuati sulla veridicità dei dati scientifici ottenuti da Gregor Mendel, l'abate, ortolano e biologo ceco considerato - forse un po' impropriamente - il padre della genetica classica, che nel lontano 1866 pubblicò in quaranta copie il lavoro che l'aveva tenuto occupato per anni e anni... Vi è però la possibilità che egli abbia falsificato i dati ottenuti attraverso l'analisi matematica dei suoi esperimenti sull'ereditarietà dei caratteri. Si pensa che egli abbia alterato, non vistosamente, numeri che "non quadravano" con le sue precedenti aspettative.


L'aver introdotto la matematica e quindi statistica e calcolo combinatorio* nella biologia, ma anche l'aver operato secondo il metodo scientifico arrivando a conclusioni rivoluzionarie per l'epoca in cui viveva, tanto da portare alla fondazione di una nuova materia di studio, sono i meriti più grandi di questo nostro scienziato e potrebbero garantire oggi l’assegnazione di un Nobel. Non esiste altra scienza che possa far risalire le proprie origini al'impegno di un solo ricercatore.

Egli fu un pioniere, un antesignano nelle sue scoperte; perciò i suoi scritti vennero cestinati, le sue parole, durante le uniche due conferenze che tenne, rimasero inascoltate o incomprese, e le sue scoperte vennero dimenticate per almeno trent'anni (e riprese da tre botanici europei, De Vriens, Correns e Von Tschermak).

Sarei molto propensa a perdonare quel suo piccolo e neppure scrupolosamente accertato (semplicemente supposto) atto disonesto di cui tanto si parla, non solo per simpatia personale verso il monaco agostiniano, ma anche perché posso a stento immaginare cosa significhi dedicarsi per anni e anni alla coltivazione di ben 28'000 piante di piselli, per poi osservare che i conti non tornano! Semplicemente inaccettabile. Tuttavia, gli errori nel campo delle scienze, che a quanto sembra si fanno più frequenti di anno in anno (soprattutto quelli non commessi in buona fede, il 43% secondo i dati di PubMed analizzati dai ricercatori Ferric C. Fang, R. Grant Steen e Arturo Casadevall l'anno passato) sono più rari rispetto a quelli commessi in altri ambiti; sì, ce ne sono meno, nonostante tutto, e gli imbroglioni pagano di solito un conto salato: perdono la credibilità, la candidatura al Nobel, la cattedra di docenti universitari e così via, a seconda della loro importanza. 

Nel 1936, anno in cui R.A. Fischer sostenne che i suoi risultati erano "troppo buoni per essere veri", Mendel era già passato a miglior vita. Non ritengo necessario accanirsi perciò sul suo lavoro piuttosto degno di rispetto che di biasimo: seppur accantonato (e così dev'essere) da studi più accurati, con strumenti moderni a disposizione, è ancora considerato valido e di fondamentale importanza per le scoperte avvenute in seguito.




*è difficile!!! Serve a raggruppare secondo date regole gli elementi di un insieme finito di oggetti in diverse combinazioni, a quanto ho capito.

Fonti: www.irssat.infocerca.unita.itwww.enzopennetta.itpescarprof.blogspot.itit.wikipedia.org

domenica 7 aprile 2013

Non che c'entri un granché - 2

Credo proprio di aver sentito parlare di sperimentazione animale, in classe, recentemente. Bne, mi sono documentata e questa è la mia posizione a riguardo.

Allora, per "sperimentazione animale" si intende la pratica di compiere esperimenti di vario genere sugli animali in laboratorio, in ambito farmacologico, medico, patologico et similia. Questo per individuare sostanze che potrebbero essere dannose per l'organismo umano se risultano già dannose per l'organismo animale. Tutti gli animali possono essere utilizzati, la legge impone che per cani, gatti, primati e animali in via d'estinzione venga chiesta la deroga dell'Istituto Superiore di Sanità; i più frequenti in Italia comunque risultano essere topi, ratti, uccelli, pesci, porcellini d'india, conigli.

A queste creature possono essere iniettati virus o batteri per provocare malattie, che poi vengono curate con farmaci in fase sperimentale e i cui effetti vengono analizzati con attenzione; oppure, esse possone essere sottoposte a radiazioni o mutilazioni, spesso senza anestesie, anche se la legge lo prevede (Decreto Legislativo 116 del 27/01/92); o ancora, possono essere le prime a sperimentare nuove tecniche chirurgiche, senza peraltro averne alcun bisogno. La vivisezione è ancora una pratica utilizzata, anche se si cerca di far credere il contrario.

Il problema etico è significativo e messo in luce da numerosi attivisti animalisti con movimenti di protesta, poiché gli animali vengono sottoposti a torture, questa è la verità. Ma è davvero necessaria la sperimentazione animale oggi? Non è possibile trovare altri metodi, o eseguire direttamente esperimenti su esseri umani, dato il loro pieno consenso, come talvolta accade? Fin dal 1959 Russel e Burch hanno stabilito i principi delle 3R, i "metodi alternativi":

Reduction = Riduzione

Refinement = Miglioramento

Replacement = Sostituzione

Vengono considerati "alternativi" tutti i metodi che utilizzano meno animali (Reduction), che causano meno sofferenza durante l’esperimento (Refinement), oppure che siano sostitutivi del test animale (Replacement). Se la sostituzione è completa si parla di Absolute Replacement, se è parziale (ad esesempio, si continua ad impiegare gli animali per il prelievo di organi o tessuti, o si utilizzano animali con più basso grado di sensibilità del sistema nervoso), parliamo di Relative Replacement.

Le nuove legislazioni, come quella del 8/11/10, appaiono ancora piuttosto lontane da una soluzione definitiva, in quanto permettono l'impiego di animali randagi (che non sono affatto animali serie B!) o in via di estinzione (semplicemente impensabile!). Anche all’interno della comunità scientifica, molti hanno cominciato ad avere dubbi sull'effettiva utilità di tutti gli esperimenti eseguiti e sulla legittimità di sfruttamento degli esseri viventi. Molti autorevoli scienziati si battono per un maggior rispetto degli animali, ne sono un valido esempio Umberto Veronesi e Margherita Hack.

Fonti: esperimentianimali.blogspot.it (davvero interessante, lo consiglio), essereanimali.org e sperimentazioneanimale.wordpress.com



Non che c'entri un granché - 1

Sul mio perduto blog di chimica avevo trovato una bella citazione proprio riguardo a questa materia di studio, che riporto qua sotto...

"La materia, questa rivoluzionaria entità dell'universo, che si aggrega e si disgrega a piacimento senza mai chiedere il permesso di nessuno, creando invece un mucchio di problemi a tutti!"
(Carl William Brown)

Di seguito, altri aforismi sulle scienze. Sono la mia passione (gli aforismi, mi sembra scontato).

"La scienza è una disciplina nella quale la sciocchezza di questa generazione può oltrepassare il punto che ha raggiunto il genio dell'ultima generazione."
(Max Gluckman)


"Dal più antico degli argomenti trarremo la più nuova delle scienze."
(Hermann Ebbinghaus...
ogni riferimento a Democrito e Leucippo è puramente casuale!)

"L'arte sconvolge, la scienza rassicura."
(Georges Braque)


"L'uomo è l'interprete della natura, la scienza la giusta interpretazione."
(William Whewell)


"Nulla è più freddo della chimica."
(Anita Loos)


"Se è verde o si muove, è biologia. Se puzza, è chimica. Se non funziona, è fisica."
(Arthur Bloch)


"I sistemi complessi sono imprevedibili. L'essere umano è un sistema complesso."
(Prof. Maiolino)






 

Eccomi tornata!


Sarò un po' cresciuta per i cartoni di "Esplorando il corpo umano", ma... E' bellissimo vedere che una base azotata viene rimproverata dicendole: "Vuoi forse provocare un errore genetico?!?" :)



Ancora mitosi e meiosi... E, a proposito di "domandamenti", ho fatto anche qualche ricerca per chiarimi meglio il concetto di meiosi e saperne di più sulle varie fasi della mitosi.


                                            ... He's my hero! And this is "Mitosis Song" :)


E questa è la celebre scena del celeberrimo "Twilight" in cui i due protagonisti riconoscono le fasi della mitosi! Wow!


giovedì 14 marzo 2013

Ho cercato di fare del mio meglio...

Riguardo alla poesia sulla fecondazione (?) questo è il risultato.

La vita
(perché io vado fuori tema)

Cadere nella banalità è molto semplice
ma faticoso, parlando del nascere:
avere gran fortuna e da una cellula crescere,
di tutti i candidati essere il boss, al vertice.

Le possibilità erano una su un milione?
Ti sbagli, invece, i milioni erano otto!
E mentre, appena nato, piangevi a dirotto
sarebbe stato meglio dartene anticipazione

e dirti, invece di tirarti quel ceffone:
Tu sei il vincitore, il gamete prediletto,
sorprendente risultato di una facile addizione”.
Credo che la vita avrebbe fatto un altro effetto.


Blog definitivo!

Ho deciso che questo sarà il blog che mi servirà da quaderno di appunti online.
Purtroppo, il suo predecessore è stato bloccato a causa di non so cosa, tant'è mi risulta impossibile aprirlo e aggiornarlo. Gli ho dato l'addio definitivo. Peccato, era ricco di risorse, spero col tempo di recuperare anche gli appunti di chimica già postati per metterli qui :)