venerdì 31 maggio 2013

L'esperimento entomofiliaco di Morgan

Adesso dimostrerò a tutto il mondo di aver capito l'esperimento di Thomas Hunt Morgan, nonostante in verifica l'abbia abbandonato "sul più bello"!

Dunque!

Lo scienziato compì i suoi studi con la gentile collaborazione di un insettino davvero comune, la Drosophila melanogaster, o moscerino della frutta, diffusosi in Euoropa e negli Stati Uniti grazie all'importazione delle banane dai paesi tropicali. Quest'insetto, caratterizzato da un intenso sguardo color rosso brillante e da sole 4 coppie di cromosomi, venne fatto incrociare ripetutamente con i suoi simili, fino a costituire molto in fretta una colonia. Ben presto i moscerini vennero sottoposti a mutazioni, ad esempio quelle causate da raggi X o da alcune sostanze saline, e nel 1910 comparve per la prima volta un individuo, maschio, dagli occhi bianchi! Quale emozione!

Ma Morgan seppe mantenere l'autocontrollo e proseguì con gli esperimenti, facendo riprodurre il nostro piccolo amico con una femmina comune, dagli occhi rossi. La prima generazione (F1) gli nacque con gli occhi bianchi, ma nella seconda (F2) comparve di nuovo un maschio dal vacuo e lattiginoso sguardo, secondo lo schema mendeliano di 3:1.

In seguito, la riproduzione del maschio-occhi bianchi F2 con una femmina F1 portò al rapporto 2:2, con equa distribuzione del carattere recessivo tra i due sessi, come previsto da Mendel, e da Morgan. Il carattere risultava certamente legato ai crosomi sessuali e non agli autosomi, molto presumibilmente al cromosoma X: nelle femmine, infatti, aveva molte meno probabilità di manifestarsi nel fenotipo, poiché l'altro cromosoma della coppia di omologhi XX non possiede il gene recessivo "occhi bianchi"; esse potevano dunque essere normali o portatrici di tale gene, possedevano occhi bianchi solo nel caso in cui generate da madre portatrice e padre-occhi bianchi, o entrambi i genitori con gli occhi bianchi. I maschi, invece, possiedono solo un cromosoma X nella coppia XY, e se questo porta il gene recessivo dovevano necessariamente manifestarlo nell'aspetto esteriore.

Tale scoperta, molto importante, permise di capire i meccanismi di trasmissione delle malattie ereditarie legate al sesso, come anche l'emofilia, poiché i geni difettosi da cui esse sono provocate possono essere X-linked (legati al cromosoma X) o Y-linked (meno frequenti ed esclusivamente maschili).

Il processo di crossing-over che i cromosomi subiscono durante la meiosi fu inoltre la spiegazione più plausibile alle eccezioni delle leggi di Mendel, riscontrate quando due o più geni situati sullo stesso cromosoma non segregavano insieme ma in modo del tutto indipendente, ricombinandosi liberamente fra loro.

Fonti: www.minerva.unito.it
           La teoria cromosomica, prof. Rolando Neri

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